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ANNIVERSARIO DEHON DAY
IL MESSAGGIO DI PADRE HEINER WILMER
L'INCONTRO DEI SUPERIORI EUROPEI A FOLIGNO
RAFFORZARE IL VOLONTARIATO, RIORGANIZZARE LE STRUTTURE
“Vogliamo dare ai giovani la possibilità di assaggiare il nostro carisma con la partecipazione alle nostre missioni” ha detto p. Daniele Gaiola – uno dei responsabili del volontariato missionario giovanile in Europa. Insieme ad Annalisa Pezzini ha presentato l’esperienza che ha coinvolto tanti giovani di diverse entità europee. L’esperienza missionaria che può variare da uno a due mesi viene preparata in incontri formativo - organizzativi due volte all’anno. Il prossimo incontro avrà luogo a Valencia.
Lo scopo del volontariato è dare l’opportunità di vivere il progetto della comunità che accoglie, condividere la vita di preghiera ed essere disponibili alle necessità quotidiane. Cosa fanno in concreto i “volontari dehoniani”? Tutto ciò che è stato programmato: dall’animazione a progetti concreti come risistemare una biblioteca, offrire corsi di computer.
“Porto nel cuore soprattutto gli incontri con i missionari e con i tanti e genrosi volontari” - ricorda Annalisa. Non ci sono limiti d’età nonostante il progetto sia indirizzato ai giovani. Dove trovano i fondi? Si cerca di organizzare diverse attività di fundraising, ci si autotassa e a volte si chiede il contributo delle comunità dehoniane.
Le difficoltà non sono solo organizzative come trovare la comunità in missione, finanziare le spese, organizzare le attività, ma anche accompagnare i volontari dalla formazione alla verifica dell’esperienza. Perché lo scopo non è tanto il “fare”, ma il “formare” al servizio.
Da parte della provincia spagnola p. José Antonio Casalé ha presentato il progetto sociale di “micro credito” che viene alimentato dalla pastorale universitaria. Il progetto è stato realizzato non solo in Ecuador che dipende dalla provincia spagnola ma anche in Camerum.
Durante la discussione è nata l’idea di responsabilizzare maggiormente i confratelli attualmente impegnati nel campo dell’animazione missionaria giovanile. L’obiettivo è quello di unire alla formazione l’organizzazione dei progetti di volontariato in modo da vedere il volontariato missionario come un campo della attività vocazionale.
La sessione pomeridiana è stata concentrata sulle presenze dehoniane in Europa. P. Jean-Jacques Flammang ha presentato il progetto “Parigi” come offerta formativa per studiare la lingua e cultura francese. Il progetto potrebbe rivelarsi utile anche per il Centro Studi.
P. John Kelly ha ripreso il tema del progetto “Londra” spiegando i passi necessari da fare.
Un altro progetto è stato presentato da p. Artur Sanecki – consigliere generale. Si pensa di aprire una comunità internazionale di lingua tedesca a Basilea. Questa potrebbe essere composta da confratelli di diverse entità europee. Lo scopo: testimonianza di vita religiosa e comunitaria, lavoro con i benefattori, per i progetti missionari, apostolato delle migrazioni, attività parrocchiale. Probabile inizio: nel 2019. P. Artur ha menzionato anche il progetto “Olanda”: dare realizzazione a un reale e grande desiderio di futuro per la presenza dehoniana in Olanda.
P. Antonio Bozza – missionario in Albania, ha presentato brevemente la storia del paese che ha sofferto tanto dalla dominazione turca al regime comunista. La presenza dehoniana viene mantenuta grazie allo sforzo dei confratelli della provincia dell’Italia Meridionale. L’Albania è anche un luogo di volontariato missionario. Invece il provinciale polacco ha ricordato le attività nell’est Europa: Bielorussia, Moldavia e Ucraina. In Moldavia si svolgono tante iniziative sociali. In Bielorussia c’è attenzione al lavoro pastorale. In Ucraina c’è la grande opportunità di trovare giovani cattolici per la presenza di 3 università.
I superiori maggiori europei si rendono conto che per creare progetti internazionali europei bisogna cambiare la “grammatica mentale” che per ora è attenta a privilegiare quelli nazionali. Il rischio però sembra molto grande. Due domande emergono: quale risorse europee ci sono e quale identità nel futuro vogliamo avere.
INCONTRO INTERNAZIONE DEL VOLONTARIATO MISSIONARIO SCJ
Il racconto di Catia
Il brusco calo della temperatura che è stata percepita in Europa alla fine del mese di gennaio, non ha raffreddato l'entusiasmo dei circa 40 giovani che hanno partecipato alla 7 ° edizione dell'lncontro Internazionale SCJ di Volontariato Missionario, che si è svolto a Napoli dal 20 al 22 gennaio. L'incontro inizia venerdì sera con la cena tra tutti i partecipanti che condividono alcuni cibi tipici dei propri paesi: Portogallo, Spagna, Italia, Polonia e Germania (quest'ultimo per la prima volta presente). Il sabato ha inizio con l'eucarestia presieduta da Padre Gianni, responsabile per il volontariato della provincia del Sud Italia e coordinatore di questo incontro. La mattina è stata dedicata alla testimonianza dei volontari che sono stati in missione lo scorso anno e alla presentazione del programma di missione per l'esperienza estiva prevista per quest'anno (Mozambico, Ecuador, Angola e Albania). Dopo pranzo, nel pomeriggio abbiamo visitato un popolare quartiere di Napoli, il rione Sanità, tra la sua bellezza e la sua contraddizione. Abbiamo visitato le catacombe di S. Gaudioso, sotto la Basilica di Santa Maria della Sanità, e abbiamo avuto modo di incontrare padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, ed ex direttore di Nigrizia, rivista dove continua a scrivere articoli contro il sistema malato che porta al degrado. Ci ha parlato di come questo sistema ci imprigiona e ci governa. Di come siamo arrivati ad un eccessivo consumismo che porta sempre più a lotte e guerre di potere, delle lotte contro la produzione e il commercio di armi, dura critica al modello occidentale di sviluppo. Padre Alex Zanotelli rimane un'attivo vulcano contro l'immoralità che ci circonda. E perché Napoli è la città natale della pizza niente di meglio che concludere questa giornata con un'ultima visita alla città e pizza per cena. La mattina del 22, ultimo giorno del nostro incontro, ci è stato presentato il progetto di LTM (Laici Terzo Mondo), una ONG che opera in Italia e in paesi africani. Uno dei suoi progetti più recenti è stata la creazione del Centro Rifugiati richiedenti asilo politico al governo italiano. La provincia del sud Italia, ascoltando la chiamata di Papa Francesco, a concesso uno dei tre edifici, dove siamo ospiti in questi giorni, a questo scopo. Con cielo sereno, sole splendente e l'isola di Capri sullo sfondo, nessuno ha resistito a fare un'ultima foto e, naturalmente, la foto di gruppo con il centro di accoglienza dei rifugiati alle spalle. Nel febbraio 2014, nel seminario di Nostra Signora di Fatima, a Alfragide (Lisbona), inizia per la prima volta questo incontro di Volontariato missionario Internazionale, poi ancora a Bologna, Porto, Salamanca, Foligno e Puente La Reina. In questi anni sono diventati sempre più numerosi i partecipanti, e i paesi coinvolti. Ed è aumentata anche la volontà di abbracciare l'esperienza di volontariato nei vari paesi di missione SCJ (Albania, Angola, Camerun, Ecuador e Mozambico). Il prossimo appuntamento sarà a Valencia, in Spagna dal 28 al 30 aprile.
SCJ: ULTIMA GIORNATA DEL MEDIA EXPERTS A ROMA
Un nuovo anno, un nuovo sito web, una nuova attenzione!